S.F.I.D.E.
National Sovereignty, Finance, Immigration, Democracy, and Europe- Third mission
- Sfide
SFIDE – a focus on some of Europe’s key issues
The University of Verona invites you to take part in the SFIDE project!
SFIDE - acronym which stands for National Sovereignty, Finance, Immigration, Democracy, and Europe - is open to all students and Phd students and it is aimed to analyse some of today’s European key issues and topics through focus groups and debates.
The project includes two sessions. In the first session participants (possibly from different academic backgrounds) are expected to work in small groups, coordinated by specific supervisors (one for each topic). The results of these focus groups will be presented in the course of internal workshops to be held in spring. The second session of the project will be the final event open to the general public, to be held on 17 May 2019. Guest speakers and international experts will take part in the conference.
Moreover, by participating in the project you may be awarded a number of CFU credits: for further information please get in touch with the Teaching and Student Services Unit of your area.
Aula Magna – Polo Zanotto Viale Università, 4 - Verona
Sovranità nazionale. Finanza. Immigrazione. Democrazia. Europa
S.F.I.D.E.Incontro multidisciplinare con Enrico Letta (docente all’Istituto di Studi Politici di Parigi e presidente dell'Istituto Jacques Delors).
Incontro aperto alla cittadinanza.
Presentazioni degli studenti
- Dal mercato unico all’unione monetaria. Quali scenari futuri?
- Globalizzazione e Sovranismi in Europa
- Disuguaglianze e attitudini sociali nei confronti della redistribuzione nei paesi europei
- Dall’Europa carolingia all’Europa ottoniana.
- Strumentalizzazioni novecentesche
- Ricerca, innovazione, riflessione, inclusione in Europa
- Aspetti etici e legali della robotica autonoma in Europa
- Migrazioni: una sfida globale
- La democrazia della diseguaglianza nel presente dell’Unione Europea
- L'accoglienza dalle sue radici all'oggi
- La salute psicologica dei migranti in Europa
Ore 16.30 | 17.00
Poster session e videoclip
Ore 17.00
Incontro con Enrico Letta
Progetti
Dal mercato unico all’unione monetaria. Quali scenari futuri?
Referente: Riccardo Fiorentini
Abstract:
L'Unione Monetaria Europea è il risultato di una sequenza di risposte a problemi e crisi che hanno caratterizzato il processo di integrazione europea. In particolare possono essere identificati tre fondamentali “trilemmi” che si sono succeduti a partire dal Trattato di Roma del 1957 che ha istituito la Comunità Economica Europea: il trilemma del mercato unico, il trilemma di Mundell e il trilemma della legittimazione democratica. La soluzione storicamente data a ciascun trilemma ha posto le premesse per lo nascita del trilemma successivo. Al momento non è chiara la via d’uscita dall’ultimo trilemma caratterizzo dalla compatibilità di soli due dei seguenti tre elementi: unione monetaria senza unione fiscale, identità nazionali separate, rappresentanza democratica. Quello che è certo è che, per la prima volta dalla sua nascita, la soluzione che verrà data alla crisi attuale può implicare il crollo del progetto di integrazione europea.
Slides | Riccardo Fiorentini
Slides | Erica Simonazzi
Slides | Alberto Zarpellon
Globalizzazione e Sovranismi in Europa
Referente: Emanuele Bracco
Abstract:
Gli ultimi decenni hanno visto un incredibile aumento del commercio internazionale. In molti paesi in via di sviluppo come Cina, India e Brasile la povertà è diminuita in modo spettacolare. Più recentemente, la grande crisi finanziaria internazionale ha fatto emergere invece il malcontento delle classi media e medio-bassa nei paesi sviluppati: dai gilet gialli al voto sulla Brexit, fino agli eventi politici di casa nostra, sembra che questo processo di globalizzazione abbia creato vincitori e vinti. Negli ultimi anni i “vinti” hanno trovato una casa politica nei movimenti cosiddetti “sovranisti”, che spesso sottolineano l’importanza di far prevalere gli interessi del proprio gruppo di riferimento (gli Italiani, gli Americani) come contrapposti agli interessi degli altri, siano essi le grandi élite finanziarie, gli immigrati, o le istituzioni sovranazionali. Attraverso la lettura di analisi economiche non accademiche, cercheremo di approfondire queste dinamiche.
Slides | Bracco
Slides | Adami, De Rosa, Othmen, Zyka
Disuguaglianze e attitudini sociali nei confronti della redistribuzione nei paesi europei
Referente: Veronica Polin, Claudio Zoli e Francesco Andreoli
Abstract:
La Grande Recessione che ha recentemente (2008-2011) colpito tutti gli stati europei ha generato crescenti disuguaglianze tra gli individuai che sono riusciti a proteggere la propria ricchezza diversificando i portafogli di investimento, garantendosi un tenore di vita invariato o crescente in economie stagnanti e a bassa inflazione e coloro che hanno sperimentato crescente insicurezza sul mercato del lavoro, hanno visto il proprio reddito ridursi o divenire più incerto, e i propri standard di vita deteriorarsi. Non tutte le nazioni, le regioni e le città europee hanno sofferto nella stessa maniera: in alcune luoghi, spesso i più poveri, la crisi ha peggiorato le condizioni socio-economiche di tutti i residenti; in altri luoghi, spesso le grandi capitali e le regioni più sviluppate, vivono fianco a fianco individui che hanno migliorato la propria condizione con altri che hanno maggiormente sofferto gli effetti della crisi. Il sistema fiscale attraverso tasse e trasferimenti, sia in denaro che sotto forma di fornitura di beni e servizi, può coprire un ruolo rilevante nel redistribuire guadagni, e compensare le perdite per assicurare standard di vita adeguati. Le differenze nelle forme e nell’incidenza dei sistemi fiscali dei paesi europei, possono riflettere una notevole eterogeneità nelle attitudini della popolazione nei confronti della redistribuzione che si manifestano al momento del voto politico. Lo scopo del progetto è di analizzare le diverse attitudini verso la redistribuzione dei cittadini europei, influenzate da fattori personali, soggettivi e oggettivi, così come dallo specifico contesto socio economico in cui risiedono. Ciò al fine di meglio comprendere le dinamiche delle politiche fiscali tra i paesi europei. I principali quesiti di interesse sono: Quali caratteristiche degli individui, delle società in cui vivono e dei mercati in cui operano, possono essere collegate alle attitudini verso la redistribuzione? Come variano caratteristiche e attitudini nel tempo e tra paesi e regioni europee? Come sono cambiate le attitudini verso la redistribuzione durante e dopo la Grande Recessione? Quali preferenze e aspettative hanno i giovani, in particolare gli studenti universitari, nei confronti dell’intervento dello Stato finalizzato a garantire una società più equa? Nel progetto, gli studenti familiarizzeranno con i concetti di disuguaglianza, povertà, homelessness ed insicurezza economica; e analizzeranno le relazione tra sistemi fiscali e misure dell’attitudine verso la redistribuzione. L’analisi empirica, che potrà riguardare sia l’intera popolazione che particolari gruppi sociali, sarà effettuata utilizzando database esistenti (ad esempio, l’European Social Survey) e sviluppando un questionario ad hoc su queste tematiche da sottoporre agli studenti universitari di altri paesi europei.
Slides | Andreoli, Polin, Zoli
Slides | Barbazeni, Da Col, Rensi, Rigoni, Salaj
Organizzazione:
Il progetto è diviso in due parti (si veda presentazione) coordinate tra di loro. Nella prima fase il progetto potrà svilupparsi separatamente per ognuna delle parti con diversi docenti tutor.
Gli studenti interessati sono invitati a contattare via e-mail entro il mese di febbraio:
per la parte «analisi dati»: Francesco Andreoli (francesco.andreoli@univr.it) e Claudio Zoli (claudio.zoli@univr.it)
per la parte «mixed methods approach»: Veronica Polin (veronica.polin@univr.it)
Primo incontro di presentazione e coordinamento del progetto: giovedì 28 febbraio, ore 14.30 – 15.30, Aula SMT08 Polo Santa Marta (via Cantarane, 24)
La democrazia della diseguaglianza nel presente dell’Unione Europea
Referenti: Laura Calafà, Giuseppe Martinico, Matteo Nicolini e Maria Ivana Lorenzetti
Parole chiave:
Mobilità – Migrazioni – Diritti fondamentali – Gruppo di Visegrad – Brexit – Diritti fondamentali - Discriminazion.
Abstract:
Il crollo del muro di Berlino nel 1989 è parte integrante della simbologia dell’evoluzione dell’Unione europea (UE). Il muro di filo spinato ai confini dell’Ungheria innalzato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán nel 2015 (quando oltre 400.000 migranti hanno attraversato l’Ungheria per raggiungere altri paesi europei) completa la rappresentazione geografica e simbolica della fase attuale del progetto d’integrazione europeo. Vi si aggiunge, in epoca di recesso del Regno Unito dall’UE, l’avvio di nuovo blocco continentale, destinato a impedire, a migranti e richiedenti asilo, l’attraversamento del Canale della Manica. Il nostro progetto intende avviare una riflessione per comprendere, spiegare e riflettere sulle contraddizioni che attraversano l’UE e che – come bene evidenzia il titolo – sembrano ruotare attorno alle relazioni tra democrazia e diseguaglianza. In un’epoca di crisi politica ed economica, in particolare, non solo sono più evidenti le distanze fra le diverse fasce della popolazione; ma, di fronte alla crisi economica, la stessa rappresentanza politica sembra realizzare la piena inclusione sociale delle fasce disagiate non mediante l’esercizio effettivo delle libertà politiche, non sterilizzando il conflitto, ma alimentandolo su basi protezionistiche. Il progetto mira a riappropriarsi delle categorie giuridiche dell’inclusione mediante l’esercizio delle libertà, che consentano un equilibrio tra capitalismo e democrazia. Si concentra sui diritti delle persone e le politiche dell’Unione europea sulla mobilità (libera, autorizzata) con diversi strumenti didattici (letture, filmati, focus tematici specifici) a partire da alcune parole chiave: immigrazione e migranti, lavoro, libertà di stampa, libertà di opinione, governance economica. Saranno messe a confronto con singoli approfondimenti le politiche e i diritti riconosciuti nei paesi appartenenti al c.d. gruppo di Visegrad con quelle dei paesi fondatori della CEE nel 1957 (tra cui l’Italia) nel periodo in cui sulla gestione degli esiti del referendum pro-BREXIT che si concentra l’attenzione delle istituzioni europee. Il filo conduttore seguito – in un dialogo tra discipline diverse come il diritto pubblico e il diritto antidiscriminatorio – è quello di sovranismo, un neologismo che deriva dal sostantivo sovrano e mutuato dal francese souvrainisme. Secondo l’enciclopedia della Treccani on line si tratterebbe di una "posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione".
La democrazia della diseguaglianza nel presente dell’Unione Europea
Slides | Bonometti Guerrini, Chioini, Schiripo, Silvestri, Chieregato, Parrilli, rubino
Per partecipare:
scrivere una mail di manifestazione di interesse a laura.calafa@univr.it o matteo.nicolini@univr.it entro il 31 MARZO 2019. Le attività di e-learning saranno organizzate nei mesi di marzo e aprile 2019.
Pluralismo e reti del dissenso religioso nella storia europea di Età moderna
Referenti: Federico Barbierato e Alessandra Celati
Abstract:
Il nostro progetto prende in esame la storia della formazione di una comune coscienza europea a partire dall’analisi delle reti del dissenso religioso che si svilupparono in Europa nel corso del Cinquecento. Età di roghi, intolleranza e violenza religiosa, il Cinquecento vide sorgere il primo germe di una condivisa identità europea grazie all’azione dei cosiddetti “eretici” italiani, spesso esuli che, opponendosi al fanatismo, difesero la libertà di coscienza e misero in atto pratiche volte a salvaguardare la pace e la convivenza tra popoli. In particolare, il terreno dello scambio intellettuale e la promozione del discorso scientifico permisero a umanisti appartenenti a confessioni religiose diverse di superare i limiti imposti dal confessionalismo e di dare origine a una “repubblica delle scienze” che costituì un primo nucleo di appartenenza europea. Attraverso l’approfondimento di questi temi, gli studenti sono invitati a riflettere su dissenso, libertà intellettuale e di coscienza, condivisione scientifica, tolleranza e convivenza religiose, come elementi fondativi dell’identità europea. In un’epoca drammaticamente segnata dall’insorgere di nuove forme di fondamentalismo religioso, nazionalismo, discriminazione e conflitto, speriamo che il nostro progetto possa essere utile per contestualizzare storicamente il processo di formazione dell’identità europea, individuandone gli attuali elementi di debolezza e riscoprendone i punti di forza.
Slides
Dall’Europa carolingia all’Europa ottoniana. Strumentalizzazioni novecentesche.
Referenti: Marco Stoffella e Gianmaria Varanini
Abstract:
Il progetto intende evidenziare due momenti cruciali della costruzione politica e identitaria dell'Europa nell'alto medioevo, a partire da due dinastie significative, dalle loro scelte e dalle loro realizzazioni politiche, che trovano ancor oggi (grosso modo) un riscontro territoriale rispettivamente nella CEE e nell'Europa a 27). Intendiamo anche proporre una riflessione sulla rilettura e sulla "strumentalizzazione" che nel XIX e nel XX secolo la storiografia e la propaganda politica hanno messo in campo a proposito di queste complesse trasformazioni.
Slides | Eddikh, Pasantes
Ricerca, innovazione, riflessione, inclusione in Europa
Referente: Riccardo Pozzo
Parole chiave:
innovation, social and cultural innovation; reflexivity, reflective society; inclusiveness, governance of cultural diversity. European research, innovation in Europe, artificial intelligence, digital society, missions, social and cultural innovation; reflexivity, reflective society; inclusiveness, governance of cultural diversity.
Abstract:
La Commissione europea è attualmente il principale ente finanziatore della ricerca e innovazione in Italia e in Europa. Le politiche europee per gestire i finanziamenti vengono decise con una pianificazione settennale, seguendo le principali sfide dei paesi europei partecipanti. Attualmente, la Commissione sta pianificando il nuovo programma di finanziamento per la ricerca e innovazione che partirà nel 2021 e si chiamerà Horizon Europe. Il 3 dicembre scorso il Consiglio dell'Unione Europea ha pubblicato un documento, nel quale la nuova struttura di Horizon Europe appare per la prima volta a grandi linee. In molte cose è simile alla struttura del programma precedente, la grande novità è costituita dalle mission, meta-sfide che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi anni.
Chi abbia a cuore le sorti della ricerca nelle scienze umane e sociali, noterà subito che la sfida sociale 6 «Società inclusive, innovative e riflessive» del precedente programma quadro Horizon 2020 in Horizon Europe si ripresenta solo in parte nel cluster «Società inclusiva e sicura», che ha come obiettivo di realizzare un mutamento sistematico nella mentalità delle nuove generazioni promuovendo «trasformazioni socio-economiche che contribuiscano all’inclusione e alla crescita». Di qui la domanda legittima: dove sono andate le «Società riflessive»? Qual è lo stato di salute della ricerca sulla comunicazione deliberativa dei cittadini nella moderna sfera pubblica per una comprensione condivisa, ad esempio su come ripensare l’intelligenza artificiale, il potenziamento umano, la frammentazione del sapere, la capacità di concentrazione, l’accesso ai dati?
Governing cultural diversity. Common goods, shared experiences, spaces for exchange.
Riccardo Pozzo, Vania Virgili
Slides | Alessandro Melioli
Incontro: lunedì 4 febbraio 2019, ore 14.00, presso studio prof.Pozzo palazzo di Lettere secondo piano
Studiare in Europa
Referente: Stefan Rabanus
Parole chiave:
Erasmus+, ECTS, EHEA, EQF.
Abstract:
L'integrazione europea e una politica inclusiva, indirizzata allo sviluppo di un senso comunitario attraverso l'esperienza personale di più realtà europee, hanno portato a una vera e propria esplosione della mobilità accademica in Europa. Il tema "Studiare in Europa" si propone di offrire lo spazio per comprendere i principi della mobilità accademica, ricostruirne l´evoluzione dagli inizi fino ad oggi e acquisire consapevolezza sulle potenzialità e criticità del sistema attuale, anche sulla base dell'esperienza personale a Verona e in altre sedi universitarie europee.
Studiare in Europa
Incontro: Martedi' 29 gennaio, ore 17.00, Spazio Co-working del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, Palazzo di Lingue, Via San Francesco, 22 - Primo piano, M.12
Europa: sistemi sanitari a confronto
Referenti: Roberto Leone e Albino Poli
Abstract:
La finalità del progetto è quella di ipotizzare una possibile politica sanitaria condivisa, con norme e regolamenti comuni, all'interno dell'Unione Europea. Per fare questo si partirà dall'analisi dei diversi Sistemi Sanitari Nazionali (SSN) in vigore nei Paesi della UE, prendendo in considerazione anche quello del Regno Unito e di altri Paesi rilevanti (es. USA e Norvegia). Di ciascuno dei SSN si considereranno gli aspetti principali quali, a titolo esemplificativo, l'accesso gratuito o meno ai farmaci e ai test diagnostici, i servizi disponibili per le persone con disabilità e quelli per le donne in gravidanza, la diffusione dell'assistenza territoriale e di quella domiciliare, le norme per il ricovero e per la permanenza ospedaliera, l'assistenza agli anziani, la diffusione delle Strutture Residenziali Sanitarie. Linea guida nella costruzione di una politica sanitaria europea quella di garantire a tutta la popolazione l'accesso alle cure e ai servizi essenziali per il mantenimento di uno stato di salute.
Slides
Incontro: lunedì 28 gennaio 2019, ore 17.00, aula D degli Istituti Biologici in B.go Roma
Aspetti etici e legali della robotica autonoma in Europa
Referenti: Paolo Fiorini
Abstract:
I robot autonomi sono diventati un argomento di profondo interesse e discussione, a causa delle prospettive che comportano. Il valore negativo o positivo di questa nuova rivoluzione industriale dipende sia dal contesto socio industriale che da quello culturale della società che la riceve. In questo momento storico in cui l'Europa sta perdendo la propria unita' culturale, e' interessante esaminare come i vari stati si preparano ad affrontare la rivoluzione robotica e che strumenti vengono messi in campo per valorizzarne il potenziale o ridurne l'impatto negativo.
Slides | Sara Bonesi
L'Europa e l'antropocene: prospettive scientifiche, sociali, politiche e filosofiche sul cambiamento climatico
Referenti: Massimiliano Badino e Gerardo Ienna
Abstract:
Con antropocene si intende l'era della storia del mondo, convenzionalmente iniziata con la rivoluzione industriale, in cui la presenza umana é divenuta un fattore geologicamente rilevante. L'impatto dell'antropizzazione dell'ambiente è profondo e va dalla modifica sostanziale degli habitat naturali, all'estinzione di intere specie animali e vegetali, al cambiamento climatico. L'Europa, come altre aree avanzate del mondo, richiede ai suoi cittadini una sempre maggiore consapevolezza di questi fenomeni e delle loro conseguenze economiche, sociali, culturali e politiche. Questo progetto è inteso ad esplorare l'ampia gamma di questioni multidisciplinari collegate all'antropocene ed è aperto a studenti di area umanistica, economica, giuridica e scientifica.
Slides (formato .key)
Slides (formato .pdf)
Incontro: mercoledì 6 febbraio 2019, ore 12.00, studio prof.Badino - Palazzo di Lettere, stanza 2.09
Migrazioni: una sfida globale
Referenti: Maria Caterina Baruffi e Caterina Fratea
Abstract:
Il modulo “Migrazioni: una sfida globale” affronta lo studio del fenomeno migratorio concentrandosi sul ruolo che l’Unione europea è chiamata a svolgere, anche alla luce della necessaria riforma del sistema europeo comune di asilo (in particolare del regolamento n. 604/2013, c.d. Dublino III). Allo stesso tempo, l’analisi sarà inquadrata all’interno del più ampio contesto internazionale, muovendo dal Global Compact for Migration adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in data 19 dicembre 2018 (risoluzione A/73/L66).
Slides | Baruffi, Fratea
La salute psicologica dei migranti in Europa
Referenti: Corrado Barbui, Marianna Purgato Giulia Turrini e Michela Nosè
Abstract:
L’immigrazione in Europa è un fenomeno epidemiologicamente rilevante, con ripercussioni di tipo sociale, economico, umanitario e sanitario. In particolare, la tutela della salute dei migranti richiedenti protezione internazionale è un tema di estrema attualità e criticità per i servizi sanitari nazionali, e la tutela della salute mentale sta divenendo una vera e propria priorità, data la elevata frequenza di disagio psicologico e malattie psichiatriche in questa popolazione.
http://re-defineproject.eu/
Slides | Barbui, Purgato, Turrini
Slides | Erbice, Faccio
L'accoglienza dalle sue radici all'oggi
Referenti: Alessandra Cordiano, Emanuela Gamberoni e Carlo Pelloso
Abstract:
La prospettiva di aiuto e di accoglienza, nel più ampio e millenario quadro della mobilità umana, è un’idea antica che appartiene alla storia del Mediterraneo e alle radici della nostra tradizione giuridica e culturale.
I rapporti di ospitalità risalgono al mondo greco, non solo nei suoi aspetti più sacrali, ma anche nel sistema di prescrizioni e consuetudini non scritte vigenti. Un analogo punto di vista si ritrova anche nel diritto romano, dove i rapporti fra ospiti, all'interno della più generale relazione fra popoli, si traducono in garanzia dei diritti dello straniero in quanto tale non nemico; persino l’istituto dell'exilium, in un contesto siffatto, si raccorda con l’idea di integrazione.
L’approfondimento del tema vuole ripercorrere la storia del Mediterraneo, quale crocevia delle civiltà. Lo ‘spazio mediterraneo’, dunque, come luogo geografico culturalmente ricco di uno straordinario spessore teorico: lungo le sue coste passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte, della scienza e del diritto.
Da luogo aperto, fluido, viatico del dialogo fra differenti culture, il Mediterraneo è divenuto, oggi, un confine che delimita il bene dal male, uno spazio di chiusura, una metafora dell’esclusione, quindi, di protezione dall'altro.
In questo senso, si vogliono riscoprire le radici più profonde dell’accoglienza e dell’ospitalità per comprendere se e in che misura il Mediterraneo possa ritornare ad essere quel Mare nostrum, dei popoli e delle culture che ieri oggi e domani lo attraversano e/o lo abitano.
Slides | Beghini, Boschetti, Carli, Feldtkeller, Olivieri, Rigobello, Rocco
1° incontro: 12 febbraio 2019, ore 10.00, Palazzo I.C.I.S.S. Giurisprudenza, piano T, stanza 4.
Projects
From the Single Market to the Monetary Union: what to expect in the future?
Supervisor: Riccardo Fiorentini
Language requirements: Italian or English
Abstract:
L'Unione Monetaria Europea è il risultato di una sequenza di risposte a problemi e crisi che hanno caratterizzato il processo di integrazione europea. In particolare possono essere identificati tre fondamentali “trilemmi” che si sono succeduti a partire dal Trattato di Roma del 1957 che ha istituito la Comunità Economica Europea: il trilemma del mercato unico, il trilemma di Mundell e il trilemma della legittimazione democratica. La soluzione storicamente data a ciascun trilemma ha posto le premesse per lo nascita del trilemma successivo. Al momento non è chiara la via d’uscita dall’ultimo trilemma caratterizzo dalla compatibilità di soli due dei seguenti tre elementi: unione monetaria senza unione fiscale, identità nazionali separate, rappresentanza democratica. Quello che è certo è che, per la prima volta dalla sua nascita, la soluzione che verrà data alla crisi attuale può implicare il crollo del progetto di integrazione europea.
Slides
Globalisation and Souverainism in Europe
Supervisor: Emanuele Bracco
Language requirements: Italian or English
Abstract:
Gli ultimi decenni hanno visto un incredibile aumento del commercio internazionale. In molti paesi in via di sviluppo come Cina, India e Brasile la povertà è diminuita in modo spettacolare. Più recentemente, la grande crisi finanziaria internazionale ha fatto emergere invece il malcontento delle classi media e medio-bassa nei paesi sviluppati: dai gilet gialli al voto sulla Brexit, fino agli eventi politici di casa nostra, sembra che questo processo di globalizzazione abbia creato vincitori e vinti. Negli ultimi anni i “vinti” hanno trovato una casa politica nei movimenti cosiddetti “sovranisti”, che spesso sottolineano l’importanza di far prevalere gli interessi del proprio gruppo di riferimento (gli Italiani, gli Americani) come contrapposti agli interessi degli altri, siano essi le grandi élite finanziarie, gli immigrati, o le istituzioni sovranazionali. Attraverso la lettura di analisi economiche non accademiche, cercheremo di approfondire queste dinamiche.
Slides
Inequality and social attitude towards redistribution in Europe
Supervisor: Veronica Polin, Claudio Zoli e Francesco Andreoli
Language requirements: Italian or English
Abstract:
La Grande Recessione che ha recentemente (2008-2011) colpito tutti gli stati europei ha generato crescenti disuguaglianze tra gli individuai che sono riusciti a proteggere la propria ricchezza diversificando i portafogli di investimento, garantendosi un tenore di vita invariato o crescente in economie stagnanti e a bassa inflazione e coloro che hanno sperimentato crescente insicurezza sul mercato del lavoro, hanno visto il proprio reddito ridursi o divenire più incerto, e i propri standard di vita deteriorarsi. Non tutte le nazioni, le regioni e le città europee hanno sofferto nella stessa maniera: in alcune luoghi, spesso i più poveri, la crisi ha peggiorato le condizioni socio-economiche di tutti i residenti; in altri luoghi, spesso le grandi capitali e le regioni più sviluppate, vivono fianco a fianco individui che hanno migliorato la propria condizione con altri che hanno maggiormente sofferto gli effetti della crisi. Il sistema fiscale attraverso tasse e trasferimenti, sia in denaro che sotto forma di fornitura di beni e servizi, può coprire un ruolo rilevante nel redistribuire guadagni, e compensare le perdite per assicurare standard di vita adeguati. Le differenze nelle forme e nell’incidenza dei sistemi fiscali dei paesi europei, possono riflettere una notevole eterogeneità nelle attitudini della popolazione nei confronti della redistribuzione che si manifestano al momento del voto politico. Lo scopo del progetto è di analizzare le diverse attitudini verso la redistribuzione dei cittadini europei, influenzate da fattori personali, soggettivi e oggettivi, così come dallo specifico contesto socio economico in cui risiedono. Ciò al fine di meglio comprendere le dinamiche delle politiche fiscali tra i paesi europei. I principali quesiti di interesse sono: Quali caratteristiche degli individui, delle società in cui vivono e dei mercati in cui operano, possono essere collegate alle attitudini verso la redistribuzione? Come variano caratteristiche e attitudini nel tempo e tra paesi e regioni europee? Come sono cambiate le attitudini verso la redistribuzione durante e dopo la Grande Recessione? Quali preferenze e aspettative hanno i giovani, in particolare gli studenti universitari, nei confronti dell’intervento dello Stato finalizzato a garantire una società più equa? Nel progetto, gli studenti familiarizzeranno con i concetti di disuguaglianza, povertà, homelessness ed insicurezza economica; e analizzeranno le relazione tra sistemi fiscali e misure dell’attitudine verso la redistribuzione. L’analisi empirica, che potrà riguardare sia l’intera popolazione che particolari gruppi sociali, sarà effettuata utilizzando database esistenti (ad esempio, l’European Social Survey) e sviluppando un questionario ad hoc su queste tematiche da sottoporre agli studenti universitari di altri paesi europei.
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Organizzazione:
Il progetto è diviso in due parti (si veda presentazione) coordinate tra di loro. Nella prima fase il progetto potrà svilupparsi separatamente per ognuna delle parti con diversi docenti tutor.
Gli studenti interessati sono invitati a contattare via e-mail entro il mese di febbraio:
per la parte «analisi dati»: Francesco Andreoli (francesco.andreoli@univr.it) e Claudio Zoli (claudio.zoli@univr.it)
per la parte «mixed methods approach»: Veronica Polin (veronica.polin@univr.it)
Primo incontro di presentazione e coordinamento del progetto: giovedì 28 febbraio, ore 14.30 – 15.30, Aula SMT08 Polo Santa Marta (via Cantarane, 24)
The democracy of inequality in today’s European Union
Supervisors: Laura Calafà, Giuseppe Martinico, Matteo Nicolini e Maria Ivana Lorenzetti
Parole chiave:
Mobilità – Migrazioni – Diritti fondamentali – Gruppo di Visegrad – Brexit – Diritti fondamentali - Discriminazion.
Abstract:
Il crollo del muro di Berlino nel 1989 è parte integrante della simbologia dell’evoluzione dell’Unione europea (UE). Il muro di filo spinato ai confini dell’Ungheria innalzato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán nel 2015 (quando oltre 400.000 migranti hanno attraversato l’Ungheria per raggiungere altri paesi europei) completa la rappresentazione geografica e simbolica della fase attuale del progetto d’integrazione europeo. Vi si aggiunge, in epoca di recesso del Regno Unito dall’UE, l’avvio di nuovo blocco continentale, destinato a impedire, a migranti e richiedenti asilo, l’attraversamento del Canale della Manica. Il nostro progetto intende avviare una riflessione per comprendere, spiegare e riflettere sulle contraddizioni che attraversano l’UE e che – come bene evidenzia il titolo – sembrano ruotare attorno alle relazioni tra democrazia e diseguaglianza. In un’epoca di crisi politica ed economica, in particolare, non solo sono più evidenti le distanze fra le diverse fasce della popolazione; ma, di fronte alla crisi economica, la stessa rappresentanza politica sembra realizzare la piena inclusione sociale delle fasce disagiate non mediante l’esercizio effettivo delle libertà politiche, non sterilizzando il conflitto, ma alimentandolo su basi protezionistiche. Il progetto mira a riappropriarsi delle categorie giuridiche dell’inclusione mediante l’esercizio delle libertà, che consentano un equilibrio tra capitalismo e democrazia. Si concentra sui diritti delle persone e le politiche dell’Unione europea sulla mobilità (libera, autorizzata) con diversi strumenti didattici (letture, filmati, focus tematici specifici) a partire da alcune parole chiave: immigrazione e migranti, lavoro, libertà di stampa, libertà di opinione, governance economica. Saranno messe a confronto con singoli approfondimenti le politiche e i diritti riconosciuti nei paesi appartenenti al c.d. gruppo di Visegrad con quelle dei paesi fondatori della CEE nel 1957 (tra cui l’Italia) nel periodo in cui sulla gestione degli esiti del referendum pro-BREXIT che si concentra l’attenzione delle istituzioni europee. Il filo conduttore seguito – in un dialogo tra discipline diverse come il diritto pubblico e il diritto antidiscriminatorio – è quello di sovranismo, un neologismo che deriva dal sostantivo sovrano e mutuato dal francese souvrainisme. Secondo l’enciclopedia della Treccani on line si tratterebbe di una "posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione".
La democrazia della diseguaglianza nel presente dell’Unione Europea
Per partecipare:
scrivere una mail di manifestazione di interesse a laura.calafa@univr.it o matteo.nicolini@univr.it entro il 31 MARZO 2019. Le attività di e-learning saranno organizzate nei mesi di marzo e aprile 2019.
Pluralism and networks of religious dissent in Early Modern Europe
Supervisor: Federico Barbierato e Alessandra Celati
Abstract:
Il nostro progetto prende in esame la storia della formazione di una comune coscienza europea a partire dall’analisi delle reti del dissenso religioso che si svilupparono in Europa nel corso del Cinquecento. Età di roghi, intolleranza e violenza religiosa, il Cinquecento vide sorgere il primo germe di una condivisa identità europea grazie all’azione dei cosiddetti “eretici” italiani, spesso esuli che, opponendosi al fanatismo, difesero la libertà di coscienza e misero in atto pratiche volte a salvaguardare la pace e la convivenza tra popoli. In particolare, il terreno dello scambio intellettuale e la promozione del discorso scientifico permisero a umanisti appartenenti a confessioni religiose diverse di superare i limiti imposti dal confessionalismo e di dare origine a una “repubblica delle scienze” che costituì un primo nucleo di appartenenza europea. Attraverso l’approfondimento di questi temi, gli studenti sono invitati a riflettere su dissenso, libertà intellettuale e di coscienza, condivisione scientifica, tolleranza e convivenza religiose, come elementi fondativi dell’identità europea. In un’epoca drammaticamente segnata dall’insorgere di nuove forme di fondamentalismo religioso, nazionalismo, discriminazione e conflitto, speriamo che il nostro progetto possa essere utile per contestualizzare storicamente il processo di formazione dell’identità europea, individuandone gli attuali elementi di debolezza e riscoprendone i punti di forza.
Slides
From “Carolingian” to “Ottonian” Europe: historical bias in the 20th Century
Supervisor: Marco Stoffella e Gianmaria Varanini
Abstract:
Il progetto intende evidenziare due momenti cruciali della costruzione politica e identitaria dell'Europa nell'alto medioevo, a partire da due dinastie significative, dalle loro scelte e dalle loro realizzazioni politiche, che trovano ancor oggi (grosso modo) un riscontro territoriale rispettivamente nella CEE e nell'Europa a 27). Intendiamo anche proporre una riflessione sulla rilettura e sulla "strumentalizzazione" che nel XIX e nel XX secolo la storiografia e la propaganda politica hanno messo in campo a proposito di queste complesse trasformazioni.
Research, innovation, ideas, and inclusion in Europe
Supervisor: Riccardo Pozzo
Language requirements: Italian or English
Parole chiave:
innovation, social and cultural innovation; reflexivity, reflective society; inclusiveness, governance of cultural diversity. European research, innovation in Europe, artificial intelligence, digital society, missions, social and cultural innovation; reflexivity, reflective society; inclusiveness, governance of cultural diversity.
Abstract:
La Commissione europea è attualmente il principale ente finanziatore della ricerca e innovazione in Italia e in Europa. Le politiche europee per gestire i finanziamenti vengono decise con una pianificazione settennale, seguendo le principali sfide dei paesi europei partecipanti. Attualmente, la Commissione sta pianificando il nuovo programma di finanziamento per la ricerca e innovazione che partirà nel 2021 e si chiamerà Horizon Europe. Il 3 dicembre scorso il Consiglio dell'Unione Europea ha pubblicato un documento, nel quale la nuova struttura di Horizon Europe appare per la prima volta a grandi linee. In molte cose è simile alla struttura del programma precedente, la grande novità è costituita dalle mission, meta-sfide che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi anni.
Chi abbia a cuore le sorti della ricerca nelle scienze umane e sociali, noterà subito che la sfida sociale 6 «Società inclusive, innovative e riflessive» del precedente programma quadro Horizon 2020 in Horizon Europe si ripresenta solo in parte nel cluster «Società inclusiva e sicura», che ha come obiettivo di realizzare un mutamento sistematico nella mentalità delle nuove generazioni promuovendo «trasformazioni socio-economiche che contribuiscano all’inclusione e alla crescita». Di qui la domanda legittima: dove sono andate le «Società riflessive»? Qual è lo stato di salute della ricerca sulla comunicazione deliberativa dei cittadini nella moderna sfera pubblica per una comprensione condivisa, ad esempio su come ripensare l’intelligenza artificiale, il potenziamento umano, la frammentazione del sapere, la capacità di concentrazione, l’accesso ai dati?
Governing cultural diversity. Common goods, shared experiences, spaces for exchange.
Riccardo Pozzo, Vania Virgili
Incontro: lunedì 4 febbraio 2019, ore 14.00, presso studio prof.Pozzo palazzo di Lettere secondo piano
Study in Europe
Supervisor: Stefan Rabanus
Parole chiave:
Erasmus+, ECTS, EHEA, EQF.
Abstract:
L'integrazione europea e una politica inclusiva, indirizzata allo sviluppo di un senso comunitario attraveso l'esperienza personale di più realtà europee, hanno portato a una vera e propria esplosione della mobilità accademica in Europa. Il tema "Studiare in Europa" si propone di offrire lo spazio per comprendere i principi della mobilità accademica, ricostruirne l´evoluzione dagli inizi fino ad oggi e acquisire consapevolezza sulle potenzialità e criticità del sistema attuale, anche sulla base dell'esperienza personale a Verona e in altre sedi universitarie europee.
Studiare in Europa
Incontro: Martedi' 29 gennaio, ore 17.00, Spazio Co-working del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, Palazzo di Lingue, Via San Francesco, 22 - Primo piano, M.12
Comparing health systems in Europe
Supervisors: Roberto Leone e Albino Poli
Abstract:
La finalità del progetto è quella di ipotizzare una possibile politica sanitaria condivisa, con norme e regolamenti comuni, all'interno dell'Unione Europea. Per fare questo si partirà dall'analisi dei diversi Sistemi Sanitari Nazionali (SSN) in vigore nei Paesi della UE, prendendo in considerazione anche quello del Regno Unito e di altri Paesi rilevanti (es. USA e Norvegia). Di ciascuno dei SSN si considereranno gli aspetti principali quali, a titolo esemplificativo, l'accesso gratuito o meno ai farmaci e ai test diagnostici, i servizi disponibili per le persone con disabilità e quelli per le donne in gravidanza, la diffusione dell'assistenza territoriale e di quella domiciliare, le norme per il ricovero e per la permanenza ospedaliera, l'assistenza agli anziani, la diffusione delle Strutture Residenziali Sanitarie. Linea guida nella costruzione di una politica sanitaria europea quella di garantire a tutta la popolazione l'accesso alle cure e ai servizi essenziali per il mantenimento di uno stato di salute.
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Incontro: lunedì 28 gennaio 2019, ore 17.00, aula D degli Istituti Biologici in B.go Roma
Ethical and legal issues in robotics and autonomous systems in Europe
Supervisors: Paolo Fiorini
Language requirements: Italian or English
Abstract:
I robot autonomi sono diventati un argomento di profondo interesse e discussione, a causa delle prospettive che comportano. Il valore negativo o positivo di questa nuova rivoluzione industriale dipende sia dal contesto socio industriale che da quello culturale della società che la riceve. In questo momento storico in cui l'Europa sta perdendo la propria unita' culturale, e' interessante esaminare come i vari stati si preparano ad affrontare la rivoluzione robotica e che strumenti vengono messi in campo per valorizzarne il potenziale o ridurne l'impatto negativo.
Europe and the Anthropocene: scientific, social, political, and philosophical perspectives on climate change
Supervisors: Massimiliano Badino e Gerardo Ienna
Language requirements: Italian, English or French
Abstract:
Con antropocene si intende l'era della storia del mondo, convenzionalmente iniziata con la rivoluzione industriale, in cui la presenza umana é divenuta un fattore geologicamente rilevante. L'impatto dell'antropizzazione dell'ambiente è profondo e va dalla modifica sostanziale degli habitat naturali, all'estinzione di intere specie animali e vegetali, al cambiamento climatico. L'Europa, come altre aree avanzate del mondo, richiede ai suoi cittadini una sempre maggiore consapevolezza di questi fenomeni e delle loro conseguenze economiche, sociali, culturali e politiche. Questo progetto è inteso ad esplorare l'ampia gamma di questioni multidisciplinari collegate all'antropocene ed è aperto a studenti di area umanistica, economica, giuridica e scientifica.
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Incontro: mercoledì 6 febbraio 2019, ore 12.00, studio prof.Badino - Palazzo di Lettere, stanza 2.09
Migration as a global challenge
Supervisors: Maria Caterina Baruffi e Caterina Fratea
Language requirements: Italian or English
Abstract:
Il modulo “Migrazioni: una sfida globale” affronta lo studio del fenomeno migratorio concentrandosi sul ruolo che l’Unione europea è chiamata a svolgere, anche alla luce della necessaria riforma del sistema europeo comune di asilo (in particolare del regolamento n. 604/2013, c.d. Dublino III). Allo stesso tempo, l’analisi sarà inquadrata all’interno del più ampio contesto internazionale, muovendo dal Global Compact for Migration adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in data 19 dicembre 2018 (risoluzione A/73/L66).
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Mental health of migrants in Europe
Supervisors: Corrado Barbui, Marianna Purgato e Giulia Turrini
Language requirements: Italian or English
Abstract:
L’immigrazione in Europa è un fenomeno epidemiologicamente rilevante, con ripercussioni di tipo sociale, economico, umanitario e sanitario. In particolare, la tutela della salute dei migranti richiedenti protezione internazionale è un tema di estrema attualità e criticità per i servizi sanitari nazionali, e la tutela della salute mentale sta divenendo una vera e propria priorità, data la elevata frequenza di disagio psicologico e malattie psichiatriche in questa popolazione.
http://re-defineproject.eu/
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31 gennaio 2019, ore 16.00: incontro sul progetto presso la Palazzina di Psicosomatica e Psicologia Clinica, Centro OMS, Policlinico Borgo Roma
Migrant reception policies from the origins to the present day
Supervisors: Alessandra Cordiano, Emanuela Gamberoni e Carlo Pelloso
Abstract:
La prospettiva di aiuto e di accoglienza, nel più ampio e millenario quadro della mobilità umana, è un’idea antica che appartiene alla storia del Mediterraneo e alle radici della nostra tradizione giuridica e culturale.
I rapporti di ospitalità risalgono al mondo greco, non solo nei suoi aspetti più sacrali, ma anche nel sistema di prescrizioni e consuetudini non scritte vigenti. Un analogo punto di vista si ritrova anche nel diritto romano, dove i rapporti fra ospiti, all'interno della più generale relazione fra popoli, si traducono in garanzia dei diritti dello straniero in quanto tale non nemico; persino l’istituto dell'exilium, in un contesto siffatto, si raccorda con l’idea di integrazione.
L’approfondimento del tema vuole ripercorrere la storia del Mediterraneo, quale crocevia delle civiltà. Lo ‘spazio mediterraneo’, dunque, come luogo geografico culturalmente ricco di uno straordinario spessore teorico: lungo le sue coste passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte, della scienza e del diritto.
Da luogo aperto, fluido, viatico del dialogo fra differenti culture, il Mediterraneo è divenuto, oggi, un confine che delimita il bene dal male, uno spazio di chiusura, una metafora dell’esclusione, quindi, di protezione dall'altro.
In questo senso, si vogliono riscoprire le radici più profonde dell’accoglienza e dell’ospitalità per comprendere se e in che misura il Mediterraneo possa ritornare ad essere quel Mare nostrum, dei popoli e delle culture che ieri oggi e domani lo attraversano e/o lo abitano.
1° incontro: 12 febbraio 2019, ore 10.00, Palazzo I.C.I.S.S. Giurisprudenza, piano T, stanza 4.