Mostra
"SANTA MARTA. STORIE E PERCORSI IN MOSTRA"
Mostra ideata e curata da Maria Luisa Ferrari, docente di Storia Economica - Dipartimento di Scienze Economiche
Il percorso espositivo conduce il visitatore a una riscoperta dell’area di Campo Marzo e dell’edificio della Provianda di Santa Marta, dalla sua originale funzione produttiva fino agli attuali lavori di recupero edilizio e alle sue nuove funzioni. In stretta connessione si articola e si intreccia il tema del pane e del nutrimento dei militari in tempo di pace e soprattutto di guerra.
L’Ateneo di Verona con questa mostra desidera raccontare e raccontarsi grazie a un edificio, restaurato con forte impegno e dedizione, che diventa oggi un nuovo spazio per accogliere conoscenza, innovazione e sperimentazione. Un nuovo spazio aperto alla comunità universitaria, alla città e al territorio. Con strumenti multimediali sono, inoltre, proposte immagini e letture di diari o lettere raccolti presso l’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano che tratteranno con diverse connotazioni il tema pane e guerra. La mostra si sviluppa nelle tre corti del piano interrato e si articola in una parte storica e una contemporanea suddivise in otto sezioni e due percorsi.
L’Ateneo ha organizzato un calendario di visite guidate in cui i partecipanti avranno l’occasione di scoprire alcuni spazi significativi, in particolare la Biblioteca, del rinnovato edificio della Provianda e di osservare la mostra “Santa Marta. Storie e percorsi in mostra”.
Per informazioni sulle visite guidate è possibile scrivere a: eventi@ateneo.univr.itVisite guidate - Alla scoperta di 'Santa Marta, da provianda austriaca a polo universitario' e sede di una mostra d'arte contemporanea
Le visite sono a cura di Maria Luisa Ferrari, docente di Storia economica e curatrice del volume “Santa Marta. Past and present” e di Daniela Brunelli, direttrice del Sistema bibliotecario di ateneo.
Ritrovo ore 17.00 in aula SMT06, piano terra.
Le visite sono gratuite e prenotabili ai seguenti link:
martedì 19 marzo
visita a cura di Maria Luisa Ferrari
giovedì 18 aprile
visita a cura di Daniela Brunelli
martedì 14 maggio
visita a cura di Maria Luisa Ferrari
giovedì 13 giugno
visita a cura di Daniela Brunelli
giovedì 26 settembre
visita a cura di Daniela Brunelli
giovedì 17 ottobre
visita a cura di Daniela Brunelli
giovedì 14 novembre
visita a cura di Daniela Brunelli
I libri
"Santa Marta. Dalla Provianda al Campus universitario"
Testi tratti dal volume a cura di Valerio Terraroli. Cierre edizioni, 2015.
Origini
Il K. K. Militär-Verpflegsetablissement fu edificato tra il 1863 e il ’65 per garantire la sussistenza di un corpo d’armata, di 100.000 uomini, a costi contenuti. Nel 1859 la spesa di approvvigionamento di due armate per un mese assommava a 1.200.000 fiorini, pari alla spesa per l’erezione del complesso della Santa Marta.
La localizzazione della provianda era stata determinata da varie ragioni: l’ampia disponibilità di spazi, la protezione garantita dalla cinta magistrale e, soprattutto, il collegamento diretto con la ferrovia e la vicina Stazione di Porta Vescovo.
Lo stabile principale di 5 piani, di cui uno interrato, era di considerevoli dimensioni (118 m. in lunghezza e 49 m. in larghezza) e all’avanguardia da un punto di vista tecnologico, assolveva alle funzioni di produzione di pane e gallette, mediante vari macchinari azionati dalla forza del vapore, inoltre fungeva da deposito dei vari generi della sussistenza.
Due grandi silos gemelli, situati a breve distanza, erano destinati allo stoccaggio dei cereali. In un edificio attiguo si trovavano i mulini mossi da una macchina a vapore. L’opificio era in grado di produrre fino a 65.500 razioni di pane, del peso di gr. 890, al giorno corrispondenti 5.800 q.
Già operativa con gli austriaci, con l’unificazione nel 1866 la provianda non perse né ruolo né importanza tanto da essere indicata come il quarto panificio militare della nazione. Durante la I guerra mondiale furono prodotte 77.114.715 razioni di pane (di peso variabile tra 600 e 700 gr.) e 6.596 q. di galletta.
Il panificio restò in funzione fino ai primi anni ‘60.
Il compendio mantenne la funzione di deposito di materiali e di verifica qualitativa delle dotazioni dell’esercito italiano (dal 1951 denominato Centro Raccolta Collaudi e Smistamento), nel 1995 il magazzino fu trasferito nella caserma “Pietro Schiavo” di Verona, dove ha sede il Centro Rifornimenti di Commissariato di Verona.
Il recupero
La “Provianda” è giunta ai giorni nostri con pochissime trasformazioni rispetto all’edificio originale. Lo stabile infatti presenta ancora un corpo principale di cinque piani dei quali uno interrato. Il primo era originariamente destinato alla produzione di pane e gallette, al deposito di derrate e al ricovero e alla manutenzione dei forni di campagna. L’intervento si è quindi focalizzato su un recupero filologico del manufatto che ha previsto innanzitutto lo sterro delle tre corti al piano interrato.
La necessità di garantire un adeguato ingresso di luce è stata soddisfatta con la predisposizione di una copertura in acciaio e vetro e di una serie di frontiere interne in vetro; questa scelta ha consentito di conservare una percezione globale dell’edificio e al contempo di permetterne una suddivisione in locali adibiti a funzioni tra loro diverse. Il collegamento fra le diverse parti dell’edificio è consentito da un corpo di ascensori, una scala e un sistema di ballatoi posizionati nella corte centrale dello stabile.
Allo stato attuale la “Provianda” si estende su una superficie complessiva di 25.000 mq (5.000 per piano). Il piano interrato ospita sei laboratori e il deposito libri; le aule occupano invece il primo piano assieme alla segreteria studenti e alla segreteria didattica. Al primo e secondo piano trovano spazio gli studi dei docenti, gli uffici del personale tecnico e amministrativo, le sale riunione e le aule riservate ai dottorandi. La nuova biblioteca SMEC è situata nel sottotetto e accorpa oltre 200.000 fra volumi e periodici d’interesse economico e giuridico, frutto della fusione di 7 biblioteche precedentemente disseminate in altri edifici dell’Università. Inoltre, offre agli studiosi 320 posti a sedere e 32 postazioni per la ricerca su risorse elettroniche.
"Santa Marta. Past and present"
Volume a cura di Maria Luisa Ferrari, Cierre edizioni, 2016.
The University Site of Santa Marta is located in a huge complex of military architecture, originally used for the production and storage of bread, grain and other troop rations. The building, built between 1863 and 1865, was one of the most impressive logistics plants in the Austrian stronghold in Verona, Italy’s most important military city, and one of the most significant in Europe. After annexation to the Kingdom of Italy, the plant remained in use for over a century, with a variety of new functions, until the 1990s.
After recent renovation by Verona University, the Santa Marta complex is now the site for its Economics and Law Departments, as well as housing the Economics Library. The work of architectural restoration involved careful qualitative research and the use of innovative technologies. One example is the state-of-the-art geothermal plant for renewable energy. The renovation work, carried out by Massimo Carmassi and Gabriella Ioli Carmassi, in conjunction with Iuav Studi e Progetti, was awarded the Gold Medal for Italian Architecture at the Milan Triennale in 2015.
A permanent exhibition in the former bakery covers the history of the building and its relations with the city, with the further dimension of how soldiers were fed. This book presents a historical reconstruction of the relations at Santa Marta between the economy, architecture, science, technology and institutions, in the past and in the present day.
Il Polo universitario di Santa Marta si colloca in un vasto complesso architettonico militare, originariamente destinato alla produzione di pane e alla conservazione di cereali e di generi di sussistenza per le truppe. Lo stabilimento, costruito tra il 1863 e il 1865, costituì uno degli impianti logistici più imponenti della piazzaforte austriaca di Verona, città militare più importante d'Italia e una delle principali in Europa. Con l’annessione al Regno d’Italia, l’attività produttiva dell’impianto continuò per più di un secolo e le sue funzioni furono adattate a diverse funzioni, fino agli anni Novanta del Novecento. Grazie ai recenti restauri promossi dall’ateneo di Verona, il complesso di Santa Marta è divenuto la nuova sede dei dipartimenti di area economico-giuridica e della biblioteca economica. I lavori di recupero architettonico sono stati caratterizzati da un'attenta ricerca qualitativa e dall'utilizzo di tecnologie innovative. Ne è un esempio l'impianto geotermico, all'avanguardia nel campo delle energie rinnovabili. Al progetto di recupero, realizzato da Massimo Carmassi con Gabriella Ioli Carmassi, Isp e Iuav Studi e Progetti, è stata conferita la Medaglia d’Oro all’Architettura italiana 2015. Una mostra permanente situata nell’ex panificio ne ripercorre la storia fino all’attuale destinazione d’uso, considerando l’edificio nel contesto urbano e intrecciandosi con il tema del rapporto tra soldati e cibo. Questo volume ricostruisce le connessioni tra economia, architettura, scienza, tecniche e istituzioni che caratterizzano passato e presente della Santa Marta. In coedizione con l'Università degli studi di Verona.
Immagini
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Santa Marta Cerimonia di InaugurazioneVideo
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la Santa Marta e il complesso ex Caserma "Passalacqua"