Open access
Editoria scientifica e Università- Biblioteche
- Open Access
Premessa
Con Open Access si indica:
- movimento nato con l’intento di garantire un accesso libero e senza barriere ai prodotti della ricerca scientifica e a contribuire al progresso e alla libera circolazione delle idee tramite la Rete;
- modalità di accesso a un contenuto scientifico in formato digitale. In Open Access devono essere garantiti:
- scientificità del contenuto;
- adozione e rispetto di licenze aperte che permettano il libero accesso e il riuso;
- deposito in un formato standard appropriato;
- interoperabilità dell’archivio di deposito;
- archiviazione a lungo termine.
Glossario dell’Open Access (e dintorni)
La garanzia di archiviazione a lungo termine è condizione richiesta dalla Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica per le pubblicazioni in Open Access: si può conseguire con il deposito in archivi istituzionali di Università ed enti di ricerca o con adeguati sistemi di pubblicazione, come Open Journal System, che si basa su PKP PLN (Public Knowledge Project Private LOCKSS Network), ovvero con un sistema di archiviazione distribuita.
Quota richiesta agli autori da alcune riviste e collane per coprire le spese del processo di revisione o dell’eventuale pubblicazione in Open Access.
Clausole integrative a contratti con editori che prevedono, a fronte di un incremento percentuale dei costi di abbonamento per riviste o collane, la possibilità per i ricercatori di pubblicare in queste sedi un certo numero di articoli senza costi aggiuntivi a proprio carico (Article processing charges, APC).
La Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica, redatta nel 2003, stabilisce i principi fondamentali sull’accesso aperto alla conoscenza. Nel 2004, in occasione della conferenza di Messina sull’Open Access, il gruppo di lavoro della CRUI ne ha promosso l’adozione presso le Università italiane. Attualmente hanno aderito 71 atenei italiani.
DOAJ (Directory of Open Access Journal) è una banca dati di riviste scientifiche peer reviewed ad accesso aperto. L’indicizzazione in DOAJ, che avviene dopo un procedimento di valutazione delle caratteristiche della rivista, è garanzia di scientificità e di rispetto dei principi dell’Open Access.
Il DOI (Digital Object Identifier) è un identificatore univoco per oggetti digitali. Indipendentemente dalla localizzazione dell’oggetto digitale e dagli eventuali mutamenti di questa, il DOI è permanente. Presso l’Università di Verona, la gestione dell’assegnazione dei DOI è stata presa in carico dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, che svolge così le funzioni di Data Center. Informazioni dettagliate alla pagina dedicata.
Modalità di pubblicazione su riviste o collane peer reviewed ad accesso aperto, sia in forma gratuita sia con il pagamento da parte dell’autore di un contributo economico (APC, Article processing charges): in questo secondo caso si parla anche di “Red road”.
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Modalità di autoarchiviazione da parte dell’autore di copia digitale di una pubblicazione (non necessariamente la versione editoriale, ma anche un pre o post-print) nel proprio archivio istituzionale ad accesso aperto. Questa possibilità dipende dal contratto editoriale stipulato con l’editore, che può prevedere un periodo di embargo. Una banca dati per conoscere le policy degli editori in questo campo è Sherpa-RoMEO.
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L’interoperabilità indica una caratteristica per le pubblicazioni Open Access richiesta Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica, volta a garantire l’utilizzo di protocolli condivisi per lo scambio di metadati. Il principale è OAI-PMH (Open Archives Initiative-Protocol for Metadata Harvesting).
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L’ISSN (International Standard Serial Number) è un codice numerico che identifica le pubblicazioni in serie (quindi periodici e collane) e ne consente l’identificazione univoca anche nel caso di pubblicazioni con lo stesso titolo. L’ISSN di una rivista è solitamente diverso per la versione cartacea e per quella digitale. Il centro nazionale di assegnazione dei codici ISSN per l’Italia è gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, a cui vanno indirizzate le richieste.
È un particolare tipo di licenza che si applica a un’opera per garantirne la libertà di utilizzo, di studio, di modifica o di condivisione. Tra le più importanti ci sono le licenze Creative Commons:
- Attribuzione (CC BY)
- Attribuzione - Condividi allo stesso modo (CC BY-SA)
- Attribuzione - Non opere derivate (CC BY-ND)
- Attribuzione - Non commerciale (CC BY-NC)
- Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo (CC BY-NC-SA)
- Attribuzione - Non-commerciale - Non opere derivate (CC BY-NC-ND).
Oltre a queste, un’opera può essere rilasciata dal suo autore in pubblico dominio (CC0).
Un utile Vademecum sull’utilizzo delle licenze è pubblicato da ICOM Italia.
Come si gestisce l’Open Access
Quali sono i requisiti per l’Open Access previsti dalla Dichiarazione di Berlino?
Secondo la Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica, un contributo in Open Access deve soddisfare due requisiti:
- l’autore e il detentore dei diritti devono permettere a «tutti gli utilizzatori il diritto d’accesso, gratuito, irrevocabile e universale e l’autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo responsabile, soggetto all’attribuzione autentica della paternità intellettuale […] nonché il diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate per il proprio uso personale»;
- una versione completa con tutti i materiali che lo corredano deve essere depositata (e dunque pubblicata) «in un formato elettronico secondo uno standard appropriato […] in almeno un archivio in linea che impieghi standard tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives) e che sia supportato e mantenuto da un’istituzione accademica, una società scientifica, un’agenzia governativa o ogni altra organizzazione riconosciuta che persegua gli obiettivi dell’accesso aperto, della distribuzione illimitata, dell’interoperabilità e dell’archiviazione a lungo termine».
Quali licenze sono compatibili con l’Open Access?
Sono compatibili con l’Open Access solo le licenze CC BY e CC BY SA (oltre a CC0, pubblico dominio), ovvero quelle che prevedono di condividere, riprodurre e modificare l’opera anche per fini commerciali, purché se ne indichi la paternità ed eventualmente si condividano le opere derivate con gli stessi vincoli originari.
Come si gestisce il diritto d’autore nelle pubblicazioni in Open Access?
Per la gestione del diritto d’autore per pubblicazioni in Open Access e dei rapporti con gli editori, si rimanda alla pagina dedicata.
Come posso conoscere le condizioni di policy degli editori in merito all’archiviazione in Open Access dei contributi pubblicati?
La banca dati di riferimento per conoscere le policy degli editori nel campo dell’Open Access è Sherpa-RoMEO, che aggrega e presenta le politiche di accesso aperto di editori e riviste di tutto il mondo e fornisce il quadro delle autorizzazioni di auto-archiviazione e delle condizioni dei diritti concessi agli autori.
Come posso assicurarmi che una rivista o collana sia organizzata per l’archiviazione a lungo termine?
Una specifica pagina del portale dell’ISSN permette di ricercare una rivista o collana (per titolo o ISSN) e verificare nella scheda “Archival status” quali siano le modalità di archiviazione a lungo termine attivate e l’effettiva copertura. Un altro catalogo, sviluppato da Internet Archive, è Fatcat: anche qui, una volta identificata la rivista o collana, nella scheda “Preservation” è possibile verificare i dati sull’archiviazione a lungo termine.
Esistono repository pubblici in cui depositare e rendere disponibile in Open Access il mio lavoro?
Il principale archivio per rendere disponibile in Open Access il proprio lavoro (compresi i dati) attraverso l’autoarchiviazione da parte degli autori è Zenodo. È gestito dal CERN per OpenAIRE e, oltre ad assicurare la conservazione a lungo termine, fornisce un DOI per ogni oggetto caricato, facilitandone la reperibilità.
L’Università e l’Open Access
Come l’Università italiana promuove l’Open Access?
La CRUI ha promosso l’adesione delle Università italiane alla Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica, in occasione della conferenza di Messina sull’Open Access. Finora hanno aderito 71 atenei italiani. Documentazione specifica per la gestione di pubblicazioni in Open Access da parte degli atenei italiani (policy, linee guida, raccomandazioni) è pubblicata a cura del Gruppo di lavoro della CRUI.
Quando è obbligatorio pubblicare in Open Access?
La pubblicazione in Open Access è prevista nel caso di progetti di ricerca finanziati con fondi pubblici pari o superiori al 50% (DL 8 agosto 2013, n. 91, art. 4, commi 2-4), oltreché in alcuni progetti internazionali, quali quelli finanziati dall’European Research Council (ERC, con 6 mesi di embargo), Horizon 2000 e Horizon Europe (6 o 12 mesi di embargo) e nei PRIN dal 2015.
Come l’Università di Verona promuove l’Open Access?
L’Università di Verona nel suo Statuto (art. 2.5) e Codice etico (art. 9.4) ha fatto propri i principi dell’accesso aperto e ha inserito nel Regolamento delle Scuole di Dottorato (art. 17.6.7) l’obbligo di deposito in Open Access delle tesi entro 15 giorni dalla discussione e la loro pubblicazione entro i successivi 30 giorni.
Esistono repository dell’Università di Verona in Open Access?
La piattaforma IRIS è l’archivio digitale istituzionale Open Access che raccoglie, conserva a lungo termine e rende visibile la produzione scientifica dei ricercatori di Ateneo.
Che iniziative ha attivato l’Università di Verona per pubblicare in Open Access presso editori commerciali?
L’Università di Verona ha sottoscritto, tramite CRUI e direttamente con singoli editori, alcuni contratti trasformativi, di durata pluriennale, grazie ai quali è prevista la possibilità, per i corresponding authors dell’Università di Verona, di pubblicare articoli in Open Access (OA) senza pagamento di quote per le cosiddette Article processing charges (APC), in quanto già incluse nel contratto. Per altri editori sono stati sottoscritti dei contratti che permettono di pubblicare in Open Access a condizioni agevolate. Informazioni dettagliate alla Pagina delle agevolazioni per pubblicare in Open Access.
L’Università di Verona può assegnare DOI a pubblicazioni in Open Access?
L’Università di Verona ha aderito, tramite la CRUI, al Consorzio internazionale DataCite per l’attribuzione del DOI non commerciale alle pubblicazioni ad accesso aperto. La gestione dell’assegnazione dei DOI è stata presa in carico dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, che svolge così le funzioni di Data Center. Informazioni dettagliate si trovano alla pagina dedicata.
Esistono piattaforme di editoria Open Access attivate dall’Università di Verona?
Al momento non esistono piattaforme messe a disposizione dall’Università di Verona per l’editoria digitale: è attualmente in studio un progetto di fattibilità.
Iniziative di pubblicazione on line dell’Università di Verona
Docenti e ricercatori di Dipartimenti e Centri di Ricerca dell’Università di Verona promuovono o sono coinvolti in alcune iniziative di pubblicazione on line, alcune in Open Access, ospitate su server dell’Università o esterni.
Riviste on line
(1980-; on line 2020-) ISSN 2788-5739
https://dostoevsky-studies.dlls.univr.it/
Dostoevsky Studies, fondata nel 1980 da Rudolf Neuhäuser, è la rivista della International Dostoevsky Society (IDS). È una rivista annuale, totalmente incentrata sull’opera, la vita e l’eredità culturale di Fëdor Dostoevskij. È diretta dal prof. Stefano Aloe del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.
(2013-) ISSN 2284-2667
https://historiasfingidas.dlls.univr.it/
Historias Fingidas è una rivista internazionale di classe A promossa dal Progetto Mambrino che pubblica ricerche sul romanzo cavalleresco spagnolo come fenomeno europeo, al di là di frontiere geografiche e linguistiche e di barriere critiche precostituite tra i generi letterari e tra le discipline. È diretta dalla prof.ssa Anna Bognolo e dal prof. Stefano Neri del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.
(2006-) ISSN 2281-4582
Iperstoria è una rivista semestrale multilingue, internazionale e classificata in fascia A, incentrata sugli studi inglesi e americani con un approccio multidisciplinare/transdisciplinare. È curata dalla prof. Roberta Facchinetti e dal prof. Roberto Cagliero del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.
(2011-) ISSN 2239-8589
http://www.italiansociologicalreview.com/ojs/index.php?journal=ISR
La rivista Italian Sociological Review, classificata in fascia A, raccoglie le ricerche e i contributi teorici di studiosi italiani e internazionali che intendono contribuire al consolidamento e allo sviluppo delle conoscenze nei campi di studio propri della sociologia e, in generale, delle scienze sociali e umane. È diretta dalla prof.ssa Debora Viviani e managing editor è la prof.ssa Debora Viviani, del Dipartimento di Scienze Umane.
(2015-) ISSN 2465-2326
http://www.medioevi.it/index.php/medioevi
Medioevi è una rivista a cadenza annuale che si pone come ideale complemento all’omonima collana fondata nel 1995 e diretta dalla prof.ssa Anna Maria Babbi del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere. La collana, che comprende una sezione di Testi e una di Studi, ha ospitato nel corso degli anni una serie di monografie e di volumi miscellanei dedicati prevalentemente all’approfondimento di diversi aspetti delle letterature medievali.
(2020-) ISSN 2724-4202
https://rivistanube.dlls.univr.it/
NuBE è una risorsa critica dedicata alla letteratura contemporanea, con particolare riferimento ai fenomeni culturali e alle loro connessioni con le dinamiche di ridefinizione e ibridazione identitaria che hanno interessato l’Europa a partire dagli anni Novanta. La rivista nasce nell’ambito delle attività dell’omonimo gruppo di ricerca (NuBE, Nuova Biblioteca Europea), creato nel 2018 come convenzione tra il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere con i Dipartimenti DiSLL di Padova e LILEC di Bologna.
(2010-) ISSN 2038-0461
https://www.papersdidirittoeuropeo.eu
La rivista online Papers di diritto europeo intende contribuire allo sviluppo del dibattito scientifico su temi di diritto europeo, anche in prospettiva multidisciplinare, non limitata al diritto dell’Unione europea. Raccoglie contributi, in lingua italiana e inglese, di studiosi, anche stranieri, ed è pubblicata a cadenza semestrale. Negli organi della rivista sono presenti docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Giuridiche (Stefano Troiano, Laura Calafà, Caterina Fratea, Matteo Ortino nel Comitato scientifico; Diletta Danieli nel Comitato editoriale).
(2022-) ISSN 2974-6442
https://www.philm.univr.it/rivista
Realizzata dal PHILM, Centro di ricerca di filosofia e cinema (Università degli Studi di Verona e Università Vita-Salute San Raffaele di Milano), la rivista intende indagare i nodi problematici della contemporaneità, attraversando le forme espressive del cinema, della video-arte e della dimensione audiovisiva in generale. È diretta dal prof. Gianluca Solla del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona.
(1994-) ISSN 1126-9200
http://www.quadernidistoriareligiosa.it/
I Quaderni di storia religiosa sono nati dalla collaborazione di studiosi di alcune Università italiane (Milano, Padova, Trento, Verona, Udine, Roma, Siena) da tempo impegnati in un particolare settore delle ricerche medievistiche, quello degli studi storico religiosi. L’iniziativa è partita da Giuseppina De Sandre Gasparini, Grado Giovanni Merlo e Antonio Rigon, che se ne sono assunti la responsabilità scientifica dal 1994 al 2012. Dal 2019 la rivista inizia una nuova serie, in collaborazione con la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e col titolo di Quaderni di storia religiosa medievale. Della Direzione fa parte Maria Clara Rossi, del Dipartimento di Culture e Civiltà. Sono accessibili on line i contenuti (Pdf full text) dei primi due volumi, ormai esauriti.
(2000-) ISSN 1593-2214
http://www.serena.unina.it/index.php/rm/index
Reti Medievali Rivista è una iniziativa scientifica classificata in fascia A e dedicata allo studio della civiltà medievale nelle sue diverse forme. È volta anche a sperimentare l’uso delle nuove tecnologie informatiche nelle pratiche di ricerca e di comunicazione del sapere. Tra i direttori vi è Gian Maria Varanini, professore emerito del Dipartimento Culture e Civiltà, che è stato anche tra i fondatori. È edita da Firenze University Press e pubblicata dall’Università di Napoli Federico II.
(2015-) ISSN 2465-2393
https://romanticismi-rivistadelcrier.dlls.univr.it/
La rivista Romanticismi edita dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sull’Europa Romantica (CRIER) è indirizzata allo studio comparato e interdisciplinare delle diverse espressioni europee del Romanticismo, attraverso fascicoli monografici che ne delineino di volta in volta nuovi e diversi aspetti. È diretta dalla prof.ssa Laura Colombo del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e nel comitato editoriale figurano numerosi docenti e ricercatori dell’Università di Verona (Laura Colombo, Direttrice Responsabile, Stefano Aloe, Yvonne Bezrucka, Vincenzo Borghetti, Antonella Gallo, Peter Kofler, Nicola Pasqualicchio, Franco Piva, Corrado Viola).
(2015-) ISSN 2421-4353
https://skenejournal.skeneproject.it/index.php/JTDS/home
Fondata nel 2014, la rivista di classe A Skenè. JTDS promuove e accoglie un vivace dibattito su temi inerenti al teatro, alla performance e ai testi drammatici dall’antichità a oggi, con particolare attenzione alle forme, ai modi, ai generi e alla ricezione. È diretta dal Prof. Guido Avezzù e dalla Prof.ssa Silvia Bigliazzi (Dip. di Lingue e Letterature Straniere). Pubblica i supplementi monografici Texts and Studies (ISSN 2464-9295 https://textsandstudies.skeneproject.it/index.php/TS/catalog).
(2015-) ISSN 2464-9295
https://textsandstudies.skeneproject.it/index.php/TS/catalog
Fondati nel 2014 come supplementi di Skené Journal of Theatre and Drama Studies (ISSN 2421-4353), sono pubblicati on line e stampati su richiesta. Le tre serie comprendono edizioni annotate di testi di interesse teatrale (Texts) oltre che edizioni collegate ad archivi digitali (Texts. DA. Digital Archives); studi di teoria, pratica e ricezione del teatro (Studies I); brevi monografie (Studies II). Le tre serie, dirette dal prof. Guido Avezzù e dalla prof.ssa Silvia Bigliazzi del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere, sono dotate di comitato scientifico e praticano peer-review.
(2012-) ISSN 2284-2918
https://rivista.thaumazein.it/index.php/thaum
Thaumazein è una rivista di filosofia ad accesso aperto e referenziata. Fondata nel 2012 dal prof. Guido Cusinato e dalla prof.ssa Linda Napolitano del Dipartimento di Scienze Umane, è una rivista internazionale pubblicata con cadenza semestrale.
(2006-) ISSN 2039-6740
http://www.cinquecentofrancese.it/index.php/l-universo-mondo
La rivista L’Universo mondo è realizzata dal Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese, fondato nel 1986 da Enea Balmas, con sede presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e il cui consiglio direttivo è presieduto da Rosanna Gorris Camos dello stesso Dipartimento. La rivista si propone di valorizzare e diffondere gli studi sul Cinquecento francese in una prospettiva europea, e in particolare franco-italiana.
Edizioni di fonti on line
Il Progetto Mambrino, nato nel 2003 su iniziativa della prof.ssa Anna Bognolo presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Verona, si propone di studiare il corpus di romanzi cavallereschi italiani prodotti a Venezia a metà del Cinquecento (1546-1568) come traduzione e imitazione di quei romanzi spagnoli che, a partire dal successo dell’Amadís de Gaula (1508) si moltiplicarono lungo tutto il secolo XVI e oltre. Il Progetto ha realizzato la digitalizzazione di esemplari posseduti dalla Biblioteca Civica di Verona, dalla Biblioteca Bertoliana di Vicenza e dalla Biblioteca internazionale La Vigna di Vicenza. Nel 2020 ha stipulato un accordo di collaborazione con la Biblioteca Nacional de España di Madrid per la digitalizzazione degli esemplari ivi conservati.
ll Codice digitale degli archivi veronesi (CDAVr), curato da Andrea Brugnoli, intende rendere disponibili on line le riproduzioni della documentazione notarile, compresa tra VIII e XII secolo, prodotta o conservata da enti veronesi. Il progetto del CDAVr è nato formalmente nel 2013 da una collaborazione tra Reti Medievali, il dipartimento TESIS dell’Università di Verona, il Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella e, tramite una convenzione, l’Archivio di Stato di Verona relativamente alla diffusione delle riproduzioni dei fondi qui conservati. Attualmente Il CDAVr permette di consultare le schede descrittive dei fondi archivistici veronesi contenenti documentazione entro il XII secolo con la scheda identificativa di ciascun documento e le riproduzioni delle serie pergamenacee conservate all’Archivio di Stato di Verona.
https://www.dcuci.univr.it/?ent=bibliocr&id=291&tipobc=4&lang=it
Laboratorio di studio e diagnostica attraverso strumentazione digitale di manoscritti e documenti.
In particolare, il progetto del laboratorio nasce dalla collaborazione fra Università di Verona e Biblioteca Capitolare per lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione dei manoscritti e dei documenti della Biblioteca Capitolare di Verona dal nucleo più antico all’epoca di Dante Alighieri.
L’attuale attività di ricerca del LaMeDan si dispiega lungo tre linee principali:
- studio e la catalogazione del patrimonio manoscritto della Capitolare, intendendo con esso non solo i manoscritti della Biblioteca ma anche la documentazione dell’Archivio;
- Diagnostica di codici e pergamene e la loro digitalizzazione ad altissima definizione;
- realizzazione di un catalogo elettronico e di una banca dati open access che permetta di fruire sia delle descrizioni di codici e pergamene d’archivio sia delle riproduzioni digitali degli stessi
Attraverso convenzione il LaMeDan opera attualmente anche all’Archivio di Stato di Verona.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni o richieste di chiarimenti sul diritto d’autore o l’Open Access, scrivere a oa.pubblicazioni@ateneo.univr.it
Sommario
- Premessa
- Glossario dell’Open Access (e dintorni)
- Come si gestisce l’Open Access
- Quali sono i requisiti per l’Open Access previsti dalla Dichiarazione di Berlino?
- Quali licenze sono compatibili con l’Open Access?
- Come si gestisce il diritto d’autore nelle pubblicazioni in Open Access?
- Come posso conoscere le condizioni di policy degli editori in merito all’archiviazione in Open Access dei contributi pubblicati?
- Come posso assicurarmi che una rivista o collana sia organizzata per l’archiviazione a lungo termine?
- Esistono repository pubblici in cui depositare e rendere disponibile in Open Access il mio lavoro?
- L’Università e l’Open Access
- Come l’Università italiana promuove l’Open Access?
- Quando è obbligatorio pubblicare in Open Access?
- Come l’Università di Verona promuove l’Open Access?
- Esistono repository dell’Università di Verona in Open Access?
- Che iniziative ha attivato l’Università di Verona per pubblicare in Open Access presso editori commerciali?
- L’Università di Verona può assegnare DOI a pubblicazioni in Open Access?
- Esistono piattaforme di editoria Open Access attivate dall’Università di Verona?
- Iniziative di pubblicazione on line dell’Università di Verona
- Ulteriori informazioni